Rilke e l’angoscia

“Oh , mille mani hanno costruito la mia angoscia ed essa, che era un villaggio remoto è diventata una città, una grande città, in cui accade l’indicibile. E’ cresciuta senza sosta ed ha tolto tutto il verde al mio sentire, che non dà più frutti.  Già a Westerwede cresceva l’angoscia e case e vie sorgevanoContinua a leggere “Rilke e l’angoscia”

Alla mamma – Breil, 25 luglio 1933

Cara Mamma, finalmente trovo un momento per scriverti con calma. È mattina: una bellissima mattina di sole, con delle nuvole leggere e bianche a mezza costa dei ghiacciai. Io ho portato fuori dalla tenda uno sgabellino e sono qui che ti scrivo seduta sull’erba.  L’Elvira è andata a fare una passeggiata breve e tornerà primaContinua a leggere “Alla mamma – Breil, 25 luglio 1933”

Casa Penale di Turi, 8 agosto 1933

Carissima Julca, dovrei scrivere a Delio per rispondere a un suo biglietto. Puoi dirgli tu stessa che gli saranno spediti due libri: le novelle della giungla dove sono comprese le novelle della Foca bianca e di Rikki-Tikki-Tawi e La capanna dello zio Tom. Sarei contento di sapere come sia venuto in testa a Delio diContinua a leggere “Casa Penale di Turi, 8 agosto 1933”

13 gennaio 1957

“Mita cara, è accaduta a Leone Traverso una terribile disgrazia. Sua sorella si è uccisa il 9 gennaio, gettandosi dalla finestra. Era la sorella che per anni gli aveva fatto da madre. E’ stato un attimo – il punto scoperto dell’armatura che trova sempre il destino. Per mesi e mesi non era rimasta sola. EraContinua a leggere “13 gennaio 1957”

Lettera di addio al marito

Il 28 marzo del 1941 Virginia Woolf, durante l’ultima delle sue frequenti crisi depressive, si riempì le tasche di sassi e si lasciò annegare nel fiume Ouse, non lontano da casa, Lasciò una toccante lettera al marito Leonard Woolf “Carissimo.  Sono certa che sto impazzendo di nuovo. Sono certa che non possiamo affrontare un altroContinua a leggere “Lettera di addio al marito”

Lettere a Mita

“Antonia Pozzi dice: Piovve tutta la notte sulle memorie dell’estate. Così voglio credere che stamattina sia settembre — le memorie di questa estate già sepolte, come le foglie fradicie.  Bisogna vivere tutto fino in fondo. Ogni volta che si torna indietro è per tracciare di nuovo il cerchio, ancora e ancora finché non sia perfetto.“Continua a leggere “Lettere a Mita”