“Ho conosciuto Henry Miller. È venuto a colazione con Richard Osborn, un avvocato che avevo dovuto consultare a proposito del contratto per il mio libro su D. H. Lawrence. Mi è piaciuto subito, non appena l’ho visto scendere dalla macchina e mi è venuto incontro sulla porta dove lo stavo aspettando. La sua scrittura èContinua a leggere “Ho conosciuto Henry Miller”
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All’improvviso tutti gli altri…
E in questi tempi, affannati e difficilissimi, fatti di fretta, umori e psicologia, è pressoché impossibile “conoscere” se stessi. All’improvviso tutti gli altri sono molto sposati e felici, e una si ritrova molto sola e amareggiata a mangiare ogni mattina un uovo sodo insipido in solitudine e a pitturarsi una bocca rossa per lanciare sorrisi-tantoContinua a leggere “All’improvviso tutti gli altri…”
Martedì 1 ottobre 1957
Io ho questo demone che vorrebbe vedermi scappare urlando come se fossi sul punto di cedere, di fallire. Vuole farmi pensare di essere tanto brava da dover essere perfetta. O niente. Al contrario, io sono qualcosa: una persona che si stanca, che deve combattere la timidezza, che ha moltissimi problemi nell’affrontare il prossimo con disinvoltura.Continua a leggere “Martedì 1 ottobre 1957”
E allora impara a vivere
“E allora impara a vivere. Tagliati una bella porzione di torta con le posate d’argento. Impara come fanno le foglie a crescere sugli alberi. Apri gli occhi. […] Impara come fa la luna a tramontare nel cielo della notte prima di Natale. Apri le narici. Annusa la neve. Lascia che la vita accada.” Sylvia PlathContinua a leggere “E allora impara a vivere”
Dal diario di Virginia Woolf
“È facile ripromettersi di prendere appunti, ma scrivere è un’arte difficilissima. Bisogna scegliere continuamente […] Scrivere non è per niente un’arte facile. Pensare ciò che si vuole scrivere sembra facile; ma il pensiero evapora, sfugge qua e là.” Virginia Woolf, Diario di una scrittrice – Minimum Fax, 2005
Naumburg, 7 aprile 1866
Naumburg, 7 aprile 1866 Di tanto in tanto spuntano ore di tranquilla contemplazione in cui fra la tristezza e la gioia noi crediamo di dominare dall’alto della nostra vita, ore che fan pensare a quei bei giorni d’estate così ben dipinti da Emerson che possono adagiarsi mollemente sulle colline. “In quelle giornate – egli diceContinua a leggere “Naumburg, 7 aprile 1866”
Luglio 1950 (Diario)
Questa che propongo è una pagina da “Quaderni e diari – 1950/1973) di Hannah Arendt – Neri Pozza Editore. “Luglio 1950 Paragonata all’eternità passata, che era prima che noi fossimo, e all’eternità futura, che sarà dopo che noi saremo stati, la nostra intera esistenza qui è pura presenza. Vivere realmente significa realizzare questo presente: unContinua a leggere “Luglio 1950 (Diario)”
4 gennaio 1958
Quattro giorni del nuovo anno andati, insieme alla risoluzione di una pagina quotidiana, per descrivere umori, fatica, una buccia d’arancia o il colore dell’acqua nella vasca dopo il bagno settimanale. … L’oppressione a strisce gialle e nere di ottobre, novembre e dicembre è andata, e arriva l’aria pura del nuovo anno. Tanto fredda da trasformareContinua a leggere “4 gennaio 1958”
16 gennaio 1922
16 gennaio. Nell’ultima settimana c’è stato come un crollo, così completo come fosse in quella notte di due anni fa. Altro esempio non mi è mai capitato. Tutto pareva finito e anche oggi pare che non sia altrimenti. Lo si può intendere in due modi e probabilmente va inteso così nel tempo stesso. Primo: IlContinua a leggere “16 gennaio 1922”
Dicembre – Marzo 1950 (Diario)
Dal “Mestiere di vivere” – diario di Cesare Pavese: “1° dicembre 1949 Passeggiando sul lungo Po, davanti ai Monti dei Cappuccini. Imbrunire nebbioso, le ville scompaiono, restano i dorsi scuri, irsuti dei colli, selvaggi, sfumati. A che serve questa bellezza – che cosa significa almeno? Tornano in mente i pensieri sul selvaggio superstizioso, sulla irrealtàContinua a leggere “Dicembre – Marzo 1950 (Diario)”
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