Studiare se stessi

  • Qualunque sia il fenomeno studiato, occorre innanzitutto che l’osservatore studi se stesso, poiché l’osservatore o turba il fenomeno osservato, o vi si proietta in qualche misura.

Edgar Morin

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17 Commenti

      1. Lara a volte eccedo in ironia…..era sul conoscere se stessi quindi essendo gemelli era doppio e poi il segno comporta spesso una lotta interiore fra chi sei e chi vorresti!😜🤷‍♂️

  1. È il principio di indeterminazione di Heisenberg nella meccanica quantistica, non tanto perché l’osservatore si proietta sull’osservato, ma, perché, l’osservato, nella meccanica quantistica, è talmente piccolo, sub-atomico, che, l’osservatore, necessita di strumentazione ad alta energia ed è questa la causa della perturbazione: l’osservato, nell’attimo di esserlo, è subito perturbato dallo strumento osservatore, sparendo all’osservazione; questo comporta che se lo strumento ha rilevato la posizione dell’osservato (particella sub-atomica) di esso si perdono subito velocità e direzione di moto e quindi la particella osservata rimane indeterminata, per impossibilità di osservazione degli altri 2 parametri, che, se fossero conosciuti, consentirebbero di osservare la particella lungo tutto il suo moto.

    Nel nostro mondo macroscopico io mi sento turbata e/o modificata dal mio osservato: per Edgar Morin turbati e/o modificati sono gli osservati. Ma egli è un filosofo e io… solo me stessa…

  2. Verissimo! E sono sicuro che anche se l’osservatore studia bene se stesso, è comunque impossibile osservare oggettivamente al 100% qualcosa.