Studiare se stessi
- Qualunque sia il fenomeno studiato, occorre innanzitutto che l’osservatore studi se stesso, poiché l’osservatore o turba il fenomeno osservato, o vi si proietta in qualche misura.
Edgar Morin
“Quasi per cent’anni, il profumo della cucina della Peppa si mescolava all’aria della valle ed era il richiamo per incontri di famiglie pennesi o di forestieri golosi che avevano gli occhi pieni di mare. Quegli odori continueranno anche se la piccola figura che aveva inventato la sostanza di quei miracolosi inviti si è unita alle…
Quando i miei pensieri sono ansiosi, inquieti e cattivi, vado in riva al mare, e il mare li annega e li manda via con i suoi grandi suoni larghi, li purifica con il suo rumore, e impone un ritmo su tutto ciò che in me è disorientato e confuso. Rainer Maria Rilke
“Sappiate che per loro natura tutte le creature cercano di diventare simili a Dio. Lo scopo della natura non è quello di bere, di mangiare, di vestirsi, di vivere confortevolmente, o di ottenere tutte quelle cose in cui Dio viene lasciato fuori. Che vi piaccia o meno, che lo sappiate o meno, segretamente la natura…
Tutti i messaggi, magari ricchi di emozioni, dalla tristezza all’ansietà, non lasciano mai nulla a nessuno, ma tracce e scie lungo le quali è iscritta una storia ardua da comprendere, ma non impossibile da rispettare. (Jorge Luis Borges) Da Tutte le opere, Mondadori, Milano 1985
Credo sia fondamentale con8scere noi stessi per essere i grado di conoscere il prossimo. Buonanotte Lara 🌻
Certo che è fondamentale conoscere se stessi, sono d’accordassimo con te.
Buon giovedì, Giusy e grazie del tuo gradito commetto.
Io sono dei gemelli..lavoro doppio e spesso inutile.🥴🖐️
Non ti credo, Stefano. Credo che tu svolga un lavoro utile. 🙂
Lara a volte eccedo in ironia…..era sul conoscere se stessi quindi essendo gemelli era doppio e poi il segno comporta spesso una lotta interiore fra chi sei e chi vorresti!😜🤷♂️
Buongiorno, fa molto bene saper conoscere se stessi,
È proprio vero, Grazia.
Buona giornata!
È il principio di indeterminazione di Heisenberg nella meccanica quantistica, non tanto perché l’osservatore si proietta sull’osservato, ma, perché, l’osservato, nella meccanica quantistica, è talmente piccolo, sub-atomico, che, l’osservatore, necessita di strumentazione ad alta energia ed è questa la causa della perturbazione: l’osservato, nell’attimo di esserlo, è subito perturbato dallo strumento osservatore, sparendo all’osservazione; questo comporta che se lo strumento ha rilevato la posizione dell’osservato (particella sub-atomica) di esso si perdono subito velocità e direzione di moto e quindi la particella osservata rimane indeterminata, per impossibilità di osservazione degli altri 2 parametri, che, se fossero conosciuti, consentirebbero di osservare la particella lungo tutto il suo moto.
Nel nostro mondo macroscopico io mi sento turbata e/o modificata dal mio osservato: per Edgar Morin turbati e/o modificati sono gli osservati. Ma egli è un filosofo e io… solo me stessa…
Ti ringrazio di cuore per il tuo interessantissimo commento.
Buon giorno
Buongiorno Allegro!☺
Verissimo! E sono sicuro che anche se l’osservatore studia bene se stesso, è comunque impossibile osservare oggettivamente al 100% qualcosa.
Sono pienamente d’accordo con te, Leonardo.
Grazie e buona giornata!
Those are wise words
Grazie Thomas, mi fa piacere.
Buona giornata!🌻
🖤
Grazie Christine!