Religioni

Tra il racconto biblico del peccato originale e l’insegnamento buddista c’è un abisso. Il primo parla di una disobbedienza dell’uomo e della punizione impartita da un Dio lontano da cui poi proverrà la salvezza.

Per il buddismo, invece, come per l’intera religiosità dell’Oriente, Dio non è altro dall’uomo ed è l’uomo a salvare se stesso, scoprendo che il proprio “Sé” più profondo è lo stesso Principio di tutte le cose. 

Il sacrificio della croce è un’espiazione; quello con cui Buddha rinuncia alla vita del mondo è un’illuminazione.

Emanuele Severino

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16 Commenti

  1. Per l’idea che mi sono fatto, il Dio biblico non è un Ente Sovrannaturale, Padre Celeste che abita i Cieli, ma piuttosto è la nostra coscienza, la nostra consapevolezza di noi stessi.
    Se un domani anche il gatto evolverà il suo cervellino e si affaccerà anche in lui la coscienza, ci sarà un “Dio” anche per i gatti.

    Comunque al momento pare che siamo solo noi ad avercela.
    L’auto-consapevolezza ci fa vedere quello che siamo: deboli, fragili, inadeguati… colpevoli.
    C’è un Giudice severo “installato” dentro la testa di ogni uomo (il Super-io di Freud): ecco forse l’origine del peccato originale, questo sentimento di essere “non abbastanza” rispetto ai nostri ideali.

    Questa spiacevole sensazione viene risolta in modi differenti.
    Ad Occidente con il perdono cristiano: è vero, sei imperfetto e cattivo, ma “Dio” ti perdona perché è misericordioso.
    Ad Oriente invece viene risolto con l’autocompassione, l’osservazione di sé e dei propri processi mentali: tutto è illusione (māyā).

    Se le cose stanno così tutto sommato le due strade non sono poi così distanti.

    PS: da quale libro hai tratto questa riflessione? Sicuramente mi interessa! 🙂

      1. Non è una mia teoria, ma è quella che più mi ha convinto tra quelle che finora ho trovato nelle mie ricerche 🙂

        Grazie per il titolo, lo aggiungo alla lista!

  2. Il nostro Dio del Vecchio Testamento era geloso, permaloso e vendicativo. Poi nel Nuovo Testamento diventa misericordioso e amorevole. Un chiaro esempio di bipolarità.