Il sonno e l’infanzia

“Si dorme accanto a una persona soltanto quando la si conosce bene, quando si ha fiducia in lei e ci si può abbandonare totalmente, senza paura di esserne traditi. 

Il sonno ci riporta all’infanzia, rivelando la fragilità celata dalle maschere sociali. 

Come nell’infanzia, richiede accanto a noi una presenza materna alla quale mostrarci così come siamo, anzi come non sappiamo di essere, perché il sonno ci sottrae a noi stessi.”

Silvia Vegetti Finzi

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13 Commenti

  1. Concordo con il commento di Leonardo. C’è anche un elemento non so quanto oggettivo di riuscire a dormire con altro quando non lo percepisci più perché sei da un’altra parte 👋

  2. Sì per potersi addormentare è necessario abbassare la guardia. E ciò non è possibile se percepiamo qualcosa (o qualcuno) attorno a noi che può essere fonte di pericolo o minaccia.

    Abbiamo bisogno di sentirci protetti e al sicuro; non a caso, quando da piccoli abbiamo paura dei mostri o di qualche creatura delle tenebre, usiamo un orsacchiotto (il nostro paladino protettore) oppure rivolgiamo una preghiera a Dio invocando la sua protezione. Solo terminato questo rituale, possiamo riposare.

    Questi schemi rimangono parzialmente anche da adulti.

    Interessante riflessione, buona giornata!

  3. 👌👌👌✍️🌹Non ricordo un solo sogno negli ultimi 4 anni. Il mio sonno assomiglia all’incoscienza. Ma mia moglie al mattino mi racconta molte storie che ha sognato✨ Ti auguro una bellissima Sabato cara Lara ☀️🌹🌈🌍