Il sonno e l’infanzia

“Si dorme accanto a una persona soltanto quando la si conosce bene, quando si ha fiducia in lei e ci si può abbandonare totalmente, senza paura di esserne traditi.
Il sonno ci riporta all’infanzia, rivelando la fragilità celata dalle maschere sociali.
Come nell’infanzia, richiede accanto a noi una presenza materna alla quale mostrarci così come siamo, anzi come non sappiamo di essere, perché il sonno ci sottrae a noi stessi.”
Silvia Vegetti Finzi
Concordo con il commento di Leonardo. C’è anche un elemento non so quanto oggettivo di riuscire a dormire con altro quando non lo percepisci più perché sei da un’altra parte 👋
Certo, anche così è vero.
Grazie Stefano 👄
Sì per potersi addormentare è necessario abbassare la guardia. E ciò non è possibile se percepiamo qualcosa (o qualcuno) attorno a noi che può essere fonte di pericolo o minaccia.
Abbiamo bisogno di sentirci protetti e al sicuro; non a caso, quando da piccoli abbiamo paura dei mostri o di qualche creatura delle tenebre, usiamo un orsacchiotto (il nostro paladino protettore) oppure rivolgiamo una preghiera a Dio invocando la sua protezione. Solo terminato questo rituale, possiamo riposare.
Questi schemi rimangono parzialmente anche da adulti.
Interessante riflessione, buona giornata!
I tuoi commenti sono sempre splendidi. Ti ringrazio di cuore e ti auguro anch’io una buona giornata.
Buongiorno e buon sabato 🙂
Buongiorno Raffa, buon sabato anche a te!
Buon giorno
Buongiorno Allegro!
👌👌👌✍️🌹Non ricordo un solo sogno negli ultimi 4 anni. Il mio sonno assomiglia all’incoscienza. Ma mia moglie al mattino mi racconta molte storie che ha sognato✨ Ti auguro una bellissima Sabato cara Lara ☀️🌹🌈🌍
Devi avere un bel sonno, nel senso che non soffri d’insonnia, mi sembra di capire 😅
Bellissimo sabato anche a te, Mic e grazie!
Neanche io mi ricordo i sogni ciao
Non sempre si ricordano, infatti.
Ciao!
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