13 gennaio 1957

“Mita cara,
è accaduta a Leone Traverso una terribile disgrazia. Sua sorella si è uccisa il 9 gennaio, gettandosi dalla finestra. Era la sorella che per anni gli aveva fatto da madre. E’ stato un attimo – il punto scoperto dell’armatura che trova sempre il destino.
Per mesi e mesi non era rimasta sola. Era tornata la sera prima dalla clinica, apparentemente serena e libera da ossessioni.
Scriva a Leone due parole, se crede. E scriva a me, che non so più nulla di lei. Stavo terminando per lei un’altra lettera, che oggi mi sembra inutile. Ma forse gliela mando domani.
L’abbraccia, Mita, la sua
Vic.”
“(da Lettere a Mita – Cristina Campo – Biblioteca Adelphi 381)
Leone Traverso, che per noi italiani rappresenta la voce di Rilke, di Hofmannsthal, di Holderlin, fu la guida culturale e l’amore di Cristina Campo nella sua fase fiorentina, quella della giovinezza, dopo l’infanzia che ha invece i colori e le ombre di Bologna, sua città natale.
Ancora usava il suo vero nome, Vittoria Guerrini, oppure Vic, che è la firma che ritroviamo nelle lettere.

Nel ’55 Vittoria si trasferisce a Roma, e ne derivano le lettere e l’esigenza di descrivere all’amato i nuovi paesaggi :
“Vedessi, Bul, questo autunno romano! Velata di fogliame e d’acque passeggere, la città riduce le distanze… in una luce come sotto il tuo ombrello” (10 ott. ‘55);
“In poche ore Roma si è avvolta nei colori – mille verdi, e soprattutto mille gradazioni di rosso, lilla, rosa pallido, viola” (26 apr. ’56).
Ma nelle lettere troviamo anche le letture condivise ( Lawrence, Weil …) le scritture e le traduzioni nel loro farsi, i malanni, l’impegno (la fase del processo a Danilo Dolci, per il quale Cristina si spese con grande energia), i dolori.
Buon sabato e buon week end Lara! 💕🌷😘
Grazie Eleonora, altrettanto a te! ❤
Grazie Lara! 🌷💕🌷💕
👌👌👌✒ Ti auguro un bellissimo sabato, cara Lara 🌞🌹😘
Grazie, caro Mic
Bellissimo sabato anche a te!
💖☀️
Buongiorno e buon sabato!
Grazie Raffa. Buon sabato anche a te!
Buon giorno
Grazie Allegro. Buongiorno anche a te!