Sei la vita e la morte

Sei la vita e la morte.

Sei venuta di marzo

sulla terra nuda –

il tuo brivido dura.

Sangue di primavera

– anemone o nube –

il tuo passo leggero

ha violato la terra.

Ricomincia il dolore.

Il tuo passo leggero

ha riaperto il dolore.

Era fredda la terra

sotto povero cielo,

era immobile e chiusa

in un torpido sogno,

come chi piú non soffre.

Anche il gelo era dolce

dentro il cuore profondo.

Tra la vita e la morte

la speranza taceva.

Ora ha una voce e un sangue

ogni cosa che vive.

Ora la terra e il cielo

sono un brivido forte,

la speranza li torce,

li sconvolge il mattino,

li sommerge il tuo passo,

il tuo fiato d’aurora.

Sangue di primavera,

tutta la terra trema

di un antico tremore.

Hai riaperto il dolore.

Sei la vita e la morte.

Sopra la terra nuda

sei passata leggera

come rondine o nube,

e il torrente del cuore

si è ridestato e irrompe

e si specchia nel cielo

e rispecchia le cose –

e le cose, nel cielo e nel cuore

soffrono e si contorcono

nell’attesa di te.

È il mattino, è l’aurora,

sangue di primavera,

tu hai violato la terra.

La speranza si torce,

e ti attende ti chiama.

Sei la vita e la morte.

Il tuo passo è leggero.

Cesare Pavese

25 marzo 1950.

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