

Di spiegazioni sul perché il cinema italiano entra in crisi ce ne sono tante.
La più importante riguarda l’esplosione della televisione, e quindi la perdita di attrattiva dei cinema rispetto a un concorrente pieno di novità e di comodità.
Poi è cominciata la recessione e questo dopo gli anni del boom economico colpisce tutte le industrie,non esclusa quella cinematografica.
In un solo anno le produzioni si sono dimezzate e poi anno dopo anno, c’è un sensibile assottigliamento degli spettatori.
In dieci anni, a partire dal ’63, si calcola che si vendano duecento milioni di biglietti in meno.
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Questo apice e questo inizio della decadenza è rappresentato da due film che sono il punto più alto, il primo passo verso la decadenza: Otto e mezzo e Il gattopardo.
Nel Gattopardo si tratta della fine di un’epoca storica. In Otto e mezzo c’è la fine della giovinezza.
Uno non ha più niente da dare al mondo, l’altro non ha più niente da dire al mondo.
Da ora in poi il cinema italiano non si permetterà più facilmente film spettacolari. Ne’ Visconti ne ‘ Fellini riusciranno a ottenere produzioni del genere.
È la fine di un’epoca d’oro del cinema italiano .
Da: La bella confusione – Francesco Piccolo – Einaudi editore
Buon giorno
Grazie Allegro, buongiorno anche a te!
Nella vita tutto cambia, nulla rimane immobile. Buona giornata Lara!🌷
Proprio vero, Grazia. Buona giornata anche a te!