
1° marzo 1956, giovedì.
In qualche modo è già marzo, è molto tardi e fuori un gran vento caldo soffia così forte che gli alberi e le nuvole sono lacerati e le stelle guizzano.
E’ da oggi pomeriggio che plano su questo vento e al ritorno, stasera, con la stufa a gas che si lamenta come la voce di una fenice e dopo aver letto Verlaine, maledetta dai suoi versi, ed essere appena tornata dopo i film di Cocteau La Belle et la Bête e Orphée, riesci a capire che devo smettere di scrivere lettere a un morto e buttarne giù una che tu possa strappare o leggere o commiserare. […]
Solo nei tuoi occhi i venti arrivavano da altri pianeti e mi trafigge a fondo quando mi parli attraverso ogni parola del francese, ogni singola parola che cerco sanguinante sul dizionario.
Pensavo che la tua lettera fosse tutto quanto potessi desiderare; mi hai offerto la tua immagine e io l’ho trasformata in racconti e poesie; ne ho parlato a tutti per un po’, raccontando che si trattava di una statua di bronzo, un fanciullo di bronzo con un delfino, che si teneva in equilibrio d’inverno nei nostri giardini con la neve sulla faccia, che io ripulivo la notte quando andavo a trovarlo.
Ho fatto indossare diverse maschere alla tua immagine e abbiamo giocato insieme ogni notte e nei miei sogni. Ho preso la tua maschera e l’ho messa su altre facce che sembrava potessero conoscerti quando avevo bevuto. […]
Sylvia Plath – Diari -Adelphi – 2004 –
👌👌👌✍️Ti auguro una bellissima Sabato cara Lara ☀️🤗🌈
Grazie Mic, altrettanto a te! 🌸❤
Buon sabato
Grazie Allegro, altrettanto a te!