
” … Nell’infanzia si è più sensibili e indifesi nei confronti delle dinamiche proiettive o dei meccanismi nevrotici degli adulti.
Il bambino, che dipende interamente dal genitore per la soddisfazione dei suoi bisogni affettivi, impara prima di ogni cosa, e a sue spese, a entrare in sintonia con i desideri della madre…
Ogni bambino ha uno speciale intuito nel captare le comunicazioni inconsce, o comunque non verbali, dell’adulto e nel sintonizzarsi esattamente sull’onda emotiva dell’altro, raggiungendo così una comprensione profonda del suo stato d’animo, anche se su un registro essenzialmente emotivo.”
Da “Vivere la distanza” di Aldo Carotenuto – Studi Bompiani Editore.
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