Un giacinto azzurro

San Michele in Bosco – Bologna

“Non è la bellezza ciò da cui si dovrebbe necessariamente partire? È un giacinto azzurro che attira col suo profumo Persefone nei regni sotterranei della conoscenza e del destino. 

Si può senza dubbio chiamare “esorcismo” questo attrarre, per mezzo di figure, lo spirito, che di certe cose ha sempre una grande paura. 

Questo fanno i miti. Questo dovrebbe fare la poesia. 

Se il lettore non cade nel precipizio di Persefone ma si limita a guardare il giacinto di lontano, vuol dire che lo scrittore non ha scritto abbastanza bene (o che i regni sotterranei non gradiscono quell’ospite)” 

(da L’intervista, p. 203 – Cristina Campo)

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