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Natura, paesaggi e psiche

Fu  il poeta Romain Rolland a coniare la felice espressione “sentimento oceanico” per indicare quella operazione di fusione dell’Io con il paesaggio, espressione che deve avere ispirato anche altri grandi pensatori, come per esempio il saggio indiano Osho il cui nome consiste appunto nell’abbreviazione della parola “oceanic”.

Moltissimi luoghi naturali sono percepiti dai popoli animisti di ogni parte del globo e di ogni epoca come impregnati di particolare energia spirituale di volta in volta chiamata con nomi diversi, come per esempio “mana” nel caso di alcune tribù indonesiane, o “payé” per certi etnie amazzoniche.

Questo perché in quei luoghi tendono a manifestarsi eventi che coinvolgono l’inconscio. Sono luoghi propizi all’ispirazione di poeti e innamorati, luoghi di raccoglimento delle proprie energie, che mettono in moto dinamiche di riequilibrio della personalità, luoghi che fanno da supporto alle trasformazioni interiori o semplicemente legati alla memoria di eventi passati…

Da queste poche considerazioni si può intuire l’enorme importanza che i paesaggi hanno dal punto di visto psicologico.

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4 Commenti

  1. Sono in vacanza in Valgardena a pochi chilometri da Funes (BZ) (nella prima foto di questo post). Vengo spesso da queste parti perché la natura mi riempie di gioia. La sola visione delle nuvole sempre in movimento, dei prati, dei boschi e delle cime, bastano per far capire quanto importante sia la natura e quanto influenzi la nostra felicità.
    Un saluto

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