
Inizialmente la bevanda del tè, in Giappone, era consumata quasi esclusivamente dai monaci buddisti.
Dal XII sec. il tè si diffuse anche al di fuori dei monasteri, ed i giapponesi decodificarono così una vera e propria cerimonia, che non metteva l’enfasi sull’aroma e il sapore della bevanda, ma sulla ritualità della sua preparazione e del suo servizio.
La bevanda divenne un pretesto per praticare il culto della purezza e della raffinatezza, una sacra funzione per vivere un momento di massima beatitudine, una specie di rappresentazione la cui trama si intesseva intorno al tè, ai fiori e ai dipinti.
La Cerimonia del tè nel Giappone antico era un momento elevato della vita, un rituale finalizzato all’educazione dell’individuo.

Se talvolta una tazza si rompe, indica la caducità delle cose. Il maestro del tè non si compiace né si avvilisce, semplicemente agisce raggiungendo nella sua arte il punto più alto della sua ricerca: realmente vitale è l’atto del compiere, non ciò che viene compiuto.
Nel giardino, fuori dalla casa del tè, conficcate per terra, le armi dei samurai accarezzate dal vento come a significare una resa. I guerrieri di entrambe le parti gustavano il tè e andavano a morire.
Come tutte le vie zen anche la Cerimonia del tè è fortemente simbolica e profonda.
Prima dell’arrivo degli ospiti il giardino viene accuratamente ripulito e irrorato d’acqua per dare una sensazione di freschezza e, a seconda della stagione, cosparso di aghi di pino o di foglie autunnali od anche di petali di fiori. Alcuni maestri del tè si prefiggono di raggiungere la serenità, altri la purezza e altri ancora la solitudine.
Nessuno indossa anelli per non graffiare le tazze e nemmeno orologi che schiavizzano la mente.
La porta che conduce alla sala da tè è bassa e obbliga ogni invitato a inchinarsi come gesto simbolico di umiltà.
Nella sala del tè la parola chiave è “semplicità”.
(Estrapolato da un articolo di Francesca Famà Casarin)

Buon giorno a TE’
E buongiorno anche a TE’! 🙂
Se gli orologi schiavizzano la mente, i cellulari di oggi la spappolano. Dovremmo entrare in modalità “cerimonia del tè” quotidianamente
Quanto è vero! Hai perfettamente ragione.
Grazie e buon pomeriggio 🙂