
Il biancospino è un arbusto spinoso che appartiene alla famiglia delle Rosaceae e al genere dei Crataegus.
I rami giovani sono dotati di spine che si sviluppano alla base dei rametti brevi. Sono i rametti spinosi (brocche) che in primavera si rivestono di gemme e fiori (da Wikipedia)
Viene coltivato all’aperto per tutto l’anno anche nelle regioni in cui gli inverni sono molto freddi, con temperature minime notturne inferiori ai -10/-15°C.
Il biancospino è un arbusto noto all’uomo fin dai tempi antichi. Il suo nome Crataegus deriva dal greco “kratos” che significa “forza” e fa riferimento sia al suo legno (molto robusto e richiesto dai falegnami), sia all’aspetto generale della pianta.
Il biancospino si caratterizza per le sue bacche dal color rosso intenso e i candidi fiori bianchi.
Il fiore, secondo antiche leggende sarebbe in grado di allontanare gli spiriti del male

I suoi punti di forza sono, quindi, i fiori, bianchi e delicati, e le bacche rosse che lo colorano anche in inverno.
In passato, il Crataegus Monogyna era considerato immune ai fulmini e suoi fitti rami erano utilizzati come sicuro nascondiglio per il cibo.
I Greci erano soliti decorare gli altari con il Biancospino prima delle cerimonie nuziali, mentre le popolazioni celtiche lo consideravano come la pianta delle fate e rimedio straordinario contro negatività di ogni genere.
Nel linguaggio dei fiori il biancospino significa speranza
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